ANNO DOMINI 2020

Il centro estivo post pandemia. Un’ esperienza al tritolo che ci ha tolto almeno un anno di vita. Le settimane sembrano mesi. Ogni giorno ha il corrispettivo di stanchezza di una settimana. Finiamo la giornata distrutti, noi e i bambini. Ma funziona! Lo scetticismo iniziale ha lasciato il posto alla frenesia del lavoro quotidiano. Ci serviva! A livello psicologico ed emotivo, tornare al lavoro è stato utile. Con tutti gli annessi e connessi del caso.

La sanificazione

Il grande, grosso, gigantesco problema della pulizia… lo abbiamo sempre fatto. Nel confronto con gli altri gestori prima di riaprire, si era posta la questione della sanificazione. Contattato l’ufficio Asl di riferimento, la dottoressa ci ha elencato le procedure e ad ogni passo la risposta era “ma già lo facciamo”. I detergenti utilizzati sono gli stessi, le modalità sono le stesse. Abbiamo creato qualche check list in più perché gli spazi sono stati suddivisi, se prima pulivamo 4 ora puliamo 5 volte. L’unica cosa che abbiamo dovuto incrementare è l’utilizzo del gel per le mani. E le mascherine per il personale in servizio.

Il triage

Questo è il vero cambiamento. Il triage è il luogo deputato alla ricezione e alla riconsegna dei bambini ed è esterno. Ogni giorno, in ingresso e in uscita, dobbiamo rilevare la temperatura dei bambini, registrarla e far firmare l’accompagnatore. Sembra difficile ma, una volta ingranato, il meccanismo va da sé. Il problema è che l’ingranaggio nostro si deve incastrare con quello dei genitori e purtroppo, come spesso accade, si incastra. Il presupposto sostanziale del triage è l’ingresso contingentato e se i genitori non rispettano gli orari e le modalità di accesso, è chiaro che si creano disagi. Ma tanto si sapeva che questo sarebbe stato l’ostacolo più difficile da superare.

Il rapporto numerico 1 a 5 – 1 a 7

Il nostro motto è sempre stato “fare di necessità virtù” allora virtù sia. Questo rapporto numerico incide tantissimo sui costi di gestione ma è inutile negare che funziona. I bambini vengono gestiti bene, si possono proporre attività davvero interessanti e i risultati sono ottimi. Abbiamo creato delle isole esterne e degli spazi interni in cui i bambini possono giocare liberamente e con un programma di turnazione, ciascun gruppo ha la possibilità di alternare le proposte.

I gruppi

Le direttive ci impongono gruppi da 5 o da 7, ciascuno fa capo ad una educatrice, tendenzialmente sempre la stessa con sempre gli stessi bambini ma questa cosa è un po’ difficile da gestire. Non tutti i bambini frequentano per tutta l’estate, qualcuno ha bisogno solo per una o due settimane. O anche qualcuno può non trovarsi bene nel gruppo in cui è stato inserito, quindi c’è la necessità di cambiare i riferimenti. Nel piccolo gruppo i bambini si relazionano bene, tra pari e con l’adulto, sono tranquilli ed anche i più vivaci trovano le condizioni per esprimersi al meglio.

Gli spazi

Gli spazi interni sono suddivisi per aree. È bastato spostare qualche scaffale, tavoli e sedie e si sono ricavati agevolmente i comparti entro i quali i gruppi possono permanere rispettando le direttive ministeriali. I giocattoli sono stati numericamente ridimensionati per dare spazio a materiali di riciclo da utilizzare con fantasia e creatività nei momenti di pioggia o caldo eccessivo. Le zone esterne sono diventate delle isole ludiche, ciascuna con le sue caratteristiche e ad orario concordato, si pulisce, si igienizza e si cambia. Il piazzale centrale è lo spazio deputato ai giochi di grande movimento che i gruppi svolgono a turno per correre, andare in bicicletta oppure cimentarsi in percorsi psicomotori e staffette.

Le attività

In questo centro estivo anomalo, senza la piscina, senza la colonia al mare né il progetto al bosco, si riscopre il piacere di stare insieme condividendo gli spazi e i tempi e facendo tesoro di quel che viene concesso fare, a distanza e con attenzione. Giocare fuori, stare all’aperto, fare esperienze dirette con la natura, divertirsi con nuovi amici, ritrovarsi con i propri compagni di scuola è già di per sé un’attività trasversale e multidisciplinare. Qualunque proposta è quella giusta, la più divertente e noi non facciamo mancare mai la magia dei colori, la spensieratezza di una corsa sul piazzale, l’allegria di una canzone cantata in coro.

I bambini

I bambini sono i grandi protagonisti del centro estivo. Alcuni non ne vogliono sentir parlare di leggere o colorare ma la realtà è che se la proposta è accattivante e interessante, loro ci si buttano a capofitto. E quando vedono i materiali già pronti per le attività del giorno, allungano l’occhio e cominciano a chiedere cos’è? Quando lo facciamo? Perché è inutile, anche l’occhio vuole la sua parte e trovare un ambiente allestito, ordinato, piacevole da guardare è già di per sé motivante allo svolgere una attività. Se poi la proposta è anche divertente, originale e creativa, non c’è nulla da aggiungere. E così passano le loro giornate tra laboratori, atelier, corse e risate argentine che si perdono tra i rami degli ulivi.

Angela Chiavaro

Coordinatore pedagogico

Insegnante scuola dell’infanzia